Il Manchester City ha vissuto un incubo di tipo déjà vu, caratterizzato da un dominio iniziale, un gol in vantaggio, numerose occasioni sprecate e la sfortunata conclusione che il Leicester ha sfruttato per fermare la squadra di Pep Guardiola.
A complicare ulteriormente le cose ci ha pensato l’incredibile errore di Erling Haaland al 53° minuto, con il suo rigore parato da Jordan Pickford, che ha poi mandato un occhio spiritoso al norvegese dopo il salvataggio. Il periodo che sta attraversando il City è sempre più difficile.
Il risultato finale è una vittoria in 13 partite per i campioni, un crollo così spettacolare che presto si sentirà dire “fare un City” in riferimento a questi brutti momenti. Prima del rigore sbagliato da Haaland, la squadra sembrava inarrestabile. Dopo l’errore, sono apparsi stanchi e incerti, nonostante i numerosi tentativi di avanzare verso la porta del Leicester.
Con il passare dei minuti, il tentativo di Savinho di superare la difesa avversaria ha irritato ancora di più Guardiola, che ha visto un’altra occasione sprecata. La squadra, inoltre, è diventata vulnerabile ogni volta che si trattava di difendere. Un classico problema sotto la guida di Guardiola, come quando la squadra avversaria segna con pochissime occasioni a disposizione. Questo è il risultato di un fallimento sistematico del City, che, da dietro in avanti, non riesce a mantenere la calma sotto pressione.
Nonostante tutto, Guardiola è rimasto sempre dignitoso, mantenendo la calma con i media e continuando a chiedere ai suoi giocatori di rispettare i principi del City. E in effetti, la squadra ha mostrato questi principi, almeno all’inizio. Un’azione di Josko Gvardiol ha costretto un angolo sulla sinistra. Phil Foden ha giocato un uno-due con Jérémy Doku e un cross è stato colpito di testa da Gvardiol, ma la palla è finita sul palo destro di Pickford. Dopo, Savinho ha provato a sfondare ancora, ma il suo tiro è finito nelle mani del portiere avversario.
Questo era il City del passato, quello dominante, che faceva sembrare le squadre avversarie facili da battere. Le corse di Savinho lungo la fascia destra hanno messo in difficoltà il Leicester. Ancora una volta, Savinho è entrato in area ma ha ritardato troppo la conclusione. Così è stato Bernardo Silva a mostrare come si fa: un passaggio preciso di Doku ha trovato il taglio di Silva, che, sebbene l’angolo fosse difficile, ha comunque colpito la palla e l’ha fatta entrare in rete dopo una deviazione di Branthwaite.
Silva ha festeggiato correndo verso il pubblico, seguito dai suoi compagni di squadra. Un secondo gol stava per arrivare, ma il tiro di Haaland e Nathan Aké, che non riuscirono a concretizzare un calcio d’angolo, lasciò i tifosi del City delusi. Foden, frustrato, ha alzato le braccia.
Il City ha continuato a sfidare il Leicester, con Foden che ha dato un bellissimo assist a Haaland, ma il norvegese ha mancato l’occasione, scartando Pickford senza riuscire a segnare. A questo punto, il City sembrava inarrestabile, ma qualcosa mancava.
Il Leicester, d’altro canto, aveva solo la speranza di trovare un gol in contropiede. Un tiro di Orel Mangala ha messo alla prova Stefan Ortega, ma non ha creato particolari problemi. Il City, purtroppo, sembrava incapace di capitalizzare le sue opportunità.
Poi, è arrivato un potenziale gol del mese, se solo Silva avesse realizzato il tiro. Haaland ha dato a Foden un bellissimo assist, che a sua volta ha servito Silva, ma il suo tiro, con l’esterno del piede sinistro, è finito fuori.
Poco dopo, il Leicester ha pareggiato. Abdoulaye Doucouré ha crossato dalla destra, Akanji ha toccato la palla involontariamente e Iliman Ndiaye, con il piede destro, ha fatto il gol del 1-1.
Haaland ha avuto un’altra occasione, così come Foden, ma la mancanza di cinismo li ha puniti. Everton ha chiuso il primo tempo con un calcio d’angolo e una mezza occasione per Dominic Calvert-Lewin, che è stata un avvertimento per il City.
Le condizioni fisiche della squadra non erano delle migliori: Guardiola aveva annunciato che Kyle Walker non stava bene, che Kevin De Bruyne e Ilkay Gündogan erano in panchina dopo aver avuto l’influenza e che Jack Grealish era infortunato. Eppure, l’XI titolare comprendeva Haaland, Foden, Silva e altri titolari. Ma quando il gioco è ripreso, Haaland ha sbagliato la prima occasione: un colpo di testa che è stato altrettanto sfortunato quanto la prestazione della squadra. Poi, Kovacic ha mancato il bersaglio con un tiro da lontano.
Quando Vitalii Mykolenko ha fermato Savinho con un fallo, l’arbitro Simon Hooper ha fischiato il rigore. Haaland si è presentato per calciarlo, ma Pickford ha parato il tiro sulla sua destra, mentre il colpo di testa di Haaland sulla ribattuta è stato annullato per fuorigioco.
Verso la fine, De Bruyne è entrato in campo, ma la sua magia è mancata. Il City ha continuato a cercare di attaccare, ma la mancanza di incisività ha sostituito la precedente voglia di gol. Nel recupero, il Leicester è riuscito a fare una veloce ripartenza che stava per regalargli una vittoria inaspettata, ma un intervento di Akanji ha evitato il peggio.
Come ha detto lo stesso Akanji: “Non può succedere che quasi perdiamo all’ultimo minuto. Stiamo cercando di attaccare, ma perdiamo palla e ci ritroviamo in una situazione da sei contro due. Per fortuna sono riuscito a bloccare il tiro. Queste cose non devono succedere.”