Il dibattito sulle Foibe: L’ANPI risponde, mentre il Parlamento Europeo celebra la memoria

Il tema delle Foibe, una delle tragedie più drammatiche della storia italiana, continua a generare dibattito e controversie nel nostro paese. Proprio in questi giorni, l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha rilasciato una dichiarazione forte e chiara, contestando le narrazioni prevalenti su questo capitolo doloroso. Le dichiarazioni hanno sollevato polemiche e reazioni immediate, specialmente da parte di esponenti politici come il senatore Roberto Menia.

Le dichiarazioni dell’ANPI

L’ANPI ha messo in discussione la versione tradizionale delle Foibe, sostenendo che gran parte della responsabilità deve essere attribuita al fascismo e alle sue violenze. Secondo l’ANPI, le atrocità non possono essere attribuite unicamente a eventi del secondo dopoguerra, ma devono essere inserite nel contesto delle violenze che il fascismo ha perpetuato in Italia e nei territori occupati. Questa posizione è stata accolta con dure critiche da parte di Menia, il quale ha accusato l’associazione di negazionismo.

Chi è Roberto Menia?

Roberto Menia, senatore del partito di Fratelli d’Italia, è uno dei principali critici degli storici meno allineati con la narrativa tradizionale. Ha affermato che l’ANPI ignora i crimini commessi dall’esercito di Tito che, dopo la liberazione di Trieste nel 1945, uccise migliaia di italiani. Menia ha definito queste affermazioni come tentativi di riscrivere la storia, contribuendo così a una guerra ideologica in corso.

Il libro di Gianni Oliva

Il 8 febbraio, il Corriere della Sera pubblica un libro importante: “Foibe” di Gianni Oliva. Questo volume ripercorre le stragi degli italiani in Istria e Venezia Giulia, documentando i crimini compiuti dall’esercito di Tito. Il libro si inserisce nel dibattito, cercando di portare alla luce questo aspetto poco noto della Seconda Guerra Mondiale e mette in evidenza il dramma vissuto da antifascisti, partigiani e civili innocenti.

Il Giorno del Ricordo

Il 10 febbraio si avvicina, ed è il Giorno del Ricordo, una giornata dedicata alla memoria delle vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Le celebrazioni di quest’anno promettono di essere particolarmente significative, con eventi in diverse città italiane, inclusa Bologna. Il presidente della regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, sottolinea l’importanza della memoria collettiva, esprimendo forte desiderio per un futuro di pace.

Una mostra al Parlamento Europeo

Per non dimenticare, il Parlamento Europeo aprirà lunedì una mostra dedicata alle Foibe. Questa iniziativa rappresenta un’importante occasione per riflettere su questo argomento spesso trascurato nei libri di storia. L’obiettivo della mostra è quello di promuovere una comprensione più profonda e sfumata di questi eventi, mettendo in primo piano il valore della memoria.

Conclusione del dibattito

Il dibattito sulle Foibe e la loro interpretazione è ben lungi dall’essere concluso. Proprio quando si pensa che la memoria passi in secondo piano, eventi come quello del 10 febbraio e la pubblicazione di opere storiche come quella di Oliva, ci riportano al centro della discussione. Riconoscere e commemorare la storia deve avvenire attraverso una lente critica, evitando le strumentalizzazioni politiche. La storia deve unire, non dividere, e ricordare ci aiuta a evitare che simili tragedie possano ripetersi in futuro.

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