Un evento scioccante è accaduto a Brescia il 13 gennaio 2025, quando attiviste di Extinction Rebellion, di Palestina Libera e Ultima Generazione, hanno organizzato una protesta contro la Leonardo SpA, un’importante azienda di produzione bellica. Durante questa dimostrazione, ventitré attiviste sono state arrestate e portate in questura, dove hanno denunciato di essere state sottoposte a umiliazioni, tra cui costrizioni a spogliarsi e fare squat. Questo episodio ha sollevato forti critiche e ha portato a una richiesta di indagine parlamentare.
Il contesto della protesta
Le attiviste hanno protestato per esprimere il loro dissenso contro le pratiche commerciali della Leonardo SpA, considerata una delle maggiori aziende di armamenti in Italia. Durante la manifestazione, le attiviste hanno utilizzato metodi di disobbedienza civile, come incatenamenti e lancio di vernice, per attirare l’attenzione su cosa considerano pratiche eticamente discutibili. La situazione è rapidamente degenerata quando le forze dell’ordine hanno deciso di intervenire e arrestare i manifestanti.
Le denunce delle attiviste
Secondo le testimonianze delle attiviste, le procedure di detenzione hanno incluso trattamenti che molti considerano inaccettabili. Una delle attiviste ha raccontato di essere stata costretta a spogliarsi e a fare squat senza indumenti intimi, un’esperienza che ha descritto come umiliante. Le accuse sono particolarmente gravi e hanno portato il movimento Extinction Rebellion a richiedere giustizia e a denunciare il trattamento riservato, che affermano fosse discriminatorio nei confronti delle attiviste donne.
Reazioni e indagini politiche
Marco Grimaldi, vice capogruppo di Avs alla Camera, ha immediatamente presentato un’interrogazione parlamentare riguardo l’accaduto, sottolineando la necessità di fare chiarezza sulle modalità di detenzione e le pratiche della polizia. Grimaldi ha criticato le accuse curate e ha chiesto che vengano esaminate più attentamente per evitare che abusi simili si ripetano in futuro. La sua iniziativa è un passaggio importante per garantire la responsabilità delle autorità nel trattamento dei manifestanti.
Il punto di vista ufficiale
In risposta alle denunce, la Questura di Brescia ha negato qualsiasi forma di abuso. Gli ufficiali affermano che tutte le procedure sono state svolte nel rispetto dei diritti delle persone coinvolte. Tuttavia, le attiviste continuano a insistere sul fatto che le loro esperienze raccontano una storia molto diversa. Questo scontro tra le versioni ufficiali e le testimonianze delle attiviste ha acceso un dibattito importante sull’uso della forza da parte della polizia durante le manifestazioni.
Come puoi coinvolgerti
Per chi è interessato a sostenere le cause ambientali e i diritti civili, ci sono molteplici modi per implicarsi. Partecipare a manifestazioni, firmare petizioni o semplicemente condividere informazioni su come i diritti umani e ambientali possano essere tutelati è un passo importante. Essere coinvolti significa dare voce a chi non ne ha, per garantire che eventi come quello di Brescia non accadano mai più. Ogni piccola azione contribuisce a un cambiamento più grande.